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Al di la della Luna; Beyond the Moon; Astrophotography; Astrofotografia; Danilo Pivato
 
AStrum 2009: Astronomia & Strumenti
Il patrimonio storico italiano quattrocento anni dopo Galileo

 

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Tycho Brahe: (1546 - 1601) Astronomo danese, grande ammiratore dell'opera matematica di Kopernico. Non riesce a convincersi della mobilità della Terra sul proprio asse ed intorno al Sole, lo frenano sia motivi religiosi (il biblico: "fermati o Sole") sia motivi fisici. Accurate osservazioni della Stella Nova apparsa nel 1572 nella costellazione di Cassiopea e della cometa del 1577 lo indussero ad abbandonare l'architettura aristotelica-tolemaica del Cosmo. Per conciliare osservazioni astronomiche e convinzioni elabora una teoria che media il sistema tolemaico ed il sistema copernicano: la Terra è immutabile al centro del Cosmo ed il Sole e la Luna orbitano intorno alla Terra, mentre tutti gli altri pianeti orbitano intorno al Sole.  (Compromesso tra i due massimi Sistemi).

Giovanni Keplero: (1571 - 1630) Astronomo e matematico tedesco, allievo di Tycho Brahe. Per quanto riguarda le osservazioni astronomiche è il primo a stabilire che le orbite dei pianeti attorno al Sole non sono sferiche, ma ellittiche. Nel sistema eliocentrico il Sole occupa uno dei punti focali dell'ellisse. Formula alcune regole universali conosciute come le famose "tre leggi di Keplero", che regolano le orbite ellittiche dei pianeti intorno al Sole.

Galileo Galilei: (Pisa 1564 - Arcetri 1642) Scienziato, astronomo, matematico, letterato. Nel 1592, docente di matematica all'Università di Padova. Nel 1609, per prima usa un cannocchiale che modificherà fino ad un risultato trenta volte maggiore - per le osservazioni celesti e con questo scopre la vera natura della Luna, i quattro satelliti di Giove (che chiama astri Medicei in onore al Granduca si Toscana Cosimo II de Medici), le fasi di Venere, le macchie solari, la composizione stellare della Via Lattea e di quelle stelle che Tolomeo aveva definito "Nebulose", ecc. Tali scoperte vanno confermando le teorie eliocentriche codificate da Keplero. Nel 1610 pubblica le sue scoperte nell'opera Nuncius Sidereus. A Pisa è nominato matematico primario a vita. Nel 1611, a Roma presenta le sue scoperte e lascia la città convinto d'aver radicato la nuova astronomia. Nel 1614, nelle sue prediche Caccini accusa i galileiani di magia e irreligiosità. Nel 1615, Lorini denuncia all'Inquisizione romana la diffusione delle idee galileiane a Firenze; a Roma, Papa Paolo V lo tranquillizza. Nel 1630, chiede l'Imprimatur del Papa per la sua opera: Dialogo sui massimi sistemi che non solo gli viene negato, ma gli vale un processo. Nel 1633, viene convocato a Roma per rispondere della sua opera; detenuto nel Palazzo del S. Uffizio è costretto ad abiurare la teoria eliocentrica ("eppur si muove"), in dicembre ottiene di risiedere (domicilio coatto) ad Arcetri. Nel 1634, chiede di recarsi a Firenze per cure, ma gli viene negato il permesso, che ottiene, invece, nel 1638 quando ormai è divenuto cieco.

Il catalogo della mostra - Edizioni Musei Vaticani "Sillabe"   24 x 28cm - 240 pagg. - Euro: 30.00

Il catalogo si presenta suddiviso in 7 capitoli: 1) Gli strumenti dell'Astronomia prima del telescopio; 2) I telescopi di Galileo; 3) L'ottica italiana nel Seicento: Fontana, Divini, Campani; 4) I primi Osservatori Istituzionali Italiani; 5) Astrometria e cartografia celeste; 6) La nascita dell'Astrofisica; 7) Non solo Astronomia. Si apre con le presentazioni di: Cardinale Tarcisio Bertone; Cardinale Giovanni Lajolo; On. Mariastella Gelmini; Prof. Tommaso Maccacaro; Prof. Josè G. Funes, S. J. e Prof. Antonio Paolucci.

In ciascun capitolo sono passati in rassegna con ampi margini d'informazione storica e documentativa tutta la strumentazione, i libri, le fotografie e altro esposto nella mostra AStrum 2009. In particolare nel capitolo Astrometria e cartografia celeste - argomenti particolarmente a me cari - viene anche trattato il contributo dell'Astronomia amatoriale in Italia. Si viene così a sapere di "colleghi" illustri che all'inizio del XVIII secolo, nonostante fossero dotati di strumenti di dimensioni ridotte, ma di buona qualità, resero un importante contributo scientifico - in particolare il barone Ercole Dembowski - di rilievo alla ricerca astronomica. Sarà un caso ma, come si legge fra queste pagine, appare ben evidente come gli astrofili di quel secolo fossero tutti esponenti della nobiltà italiana! Altra informazione che ricalca i tempi che furono è inerente il tempo di esposizione, pari a circa un'ora, necessario alle lastre fotografiche del 1901 a rilevare stelle fino alla magnitudine 14 (!) per l'ambito progetto della Carta Fotografica del Cielo (Carte du Ciel).

Oppure delle Suore misuratrici il personale prescelto, in base a ragioni di affidabilità, precisione e di economia che consentì il tedioso lavoro di misurazione delle lastre fotografiche impiegate presso la Specola Vaticana!

 

Roma, 10.10. 2013
Danilo Pivato

 

 

 

 
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